hai perso l'occasione il giorno della rielezione di napoletano.
bastava urlare..sarebbero scappati tutti....
era scontato che con i loro mezzi avrebbero ridotto te e il m5s a un semplice temporale primaverile .
tutte le loro forze in questi ultimi mesi si sono concentrati solo su una cosa:
distruggere il m5s, l'unico che dà fastidio ai loro sporchi interessi che portano avanti da 68 anni
rubando i soldi dalle tasche degli itagliani.
gli hanno fatto credere che non pagheranno l'imu così potranno andare in ferie ad arrostire salsicce o a guardare i panfili dei ricchi dai moli leccando un gelato di merda...
li fanno sperare ancora che si potranno permettere la sabatata al ristorante cinese...
gli faranno vedere qualche partita .e tutti continueranno a farsi infilare cocomeri nel culo senza lamentarsi..
e li hanno votati ancora. popolo di bestie...
da queste elezioni è venuto fuori in modo evidente che nei comuni dove si è votato hanno votato solo quelli che devono proteggere il loro orticello senza curarsi del danno dell'orticello accanto.
gli altri sono sempre troppo pochi e mal organizzati per combattere contro un esercito ben addestrato.
penso alle coop, alle banche,agli indiustriali ecc
rassegnamoci ad emigrare o a farci derubare ..finiremo peggio della grecia, finiremo per ringraziare per un posto di lavoro precario a 300 euro al mese..finiremo come meritiamo.
Tutti dicono che l'onore non conta niente e invece conta più della vita. Senza onore nessuno ti rispetta.
Nei Sillabari di Goffredo Parise anche la voce “Italia” viene raccontata come fosse un sentimento; senza nulla concedere al sentimentalismo, tuttavia, né alla retorica o ai luoghi comuni. Domestica e tuttavia quasi arcana, familiare e insieme inesplicabile, come del resto il mistero dell’esistenza, l’allegoria del paese è l’ordinaria parabola di vita di una coppia che si ama: la storia di un uomo e una donna “visibilmente italiani”. Un senso dell’onore privato e recondito, come primitivo, ne è il suggello. Ma forse, come suggeriva Natalia Ginzburg, il senso di questo come di tutti i racconti della raccolta, va rintracciato nell’uso “struggente” dei tempi verbali.
Un giorno di settembre sotto un’aria che sapeva di mucche e di vino due italiani di nome Maria e Giovanni si sposarono in una chiesa romanica già piena di aria fredda con pezzi di affreschi alti sui muri di mattoni: raffiguravano il poeta Dante Alighieri, piccolissimo, inginocchiato davanti a un papa enorme e molto scrostato, seduto sul tono. C’era anche un cagnolino nero. La chiesa appariva in quegli anni lontani solitaria nel mezzo di una pianura di granoturco e aveva accanto uno stagno con anatre e oche grandi e piccole.
Entrambi erano giovani, Maria aveva 18 anni, Giovanni 25, si conoscevano fin da ragazzi, anche le famiglie si conoscevano e avevano una discreta fiducia fra loro. Il padre di Giovanni disse al figlio, subito dopo le nozze: “Non fidarti di nessuno. Tutti dicono che l’onore non conta niente e invece conta più della vita. Senza onore nessuno ti rispetta”. Strano discorso il giorno delle nozze ma Giovanni capì benissimo anche senza capirlo il discorso del padre, che tutti credevano un bonaccione.
Giovanni e Maria erano visibilmente italiani, bruni con bei denti bianchi, Maria aveva seni molto belli e capelli castano scuri che da ragazza teneva pettinati in due lunghe e grosse trecce. Poi li tagliò corti. Giovanni era di statura piccolo e tutto muscoli e nervi; Maria, pure non essendo affatto grassa era un poco rotonda, nel volto, nei seni, nel sedere; ma aveva la vita stretta e il punto esatto della vita sembrava come una piega di carne da cui partivano le anche, il ventre convesso ed elastico e il sedere alto sulla curva della schiena. La sua carne era solida e i peli, le sopracciglia, le ciglia erano nerissimi, ricciuti, duri e lucenti. Aveva però mani piccole e magre.
Non ricordavano più quando avevano cominciato a “fare peccato” ma certo erano giovanissimi, Maria avrà avuto 13 anni. Si baciavano molto nelle sere di primavera, accanto a piccole sorgenti in una cava di tufo, nascoste tra ciuffi di capelvenere che sgocciolavano e sapevano odore di umidità e di terra. Certe volte, di giorno, durante l’estate, andavano a fare il bagno in un torrente molto vasto con ciottoli arroventati e pozze gelide, tra sole e cespugli coperti di polvere bianca. Deve essere stato tra quei cespugli e forse vicino alla sorgente, ma tutto è molto confuso dato il tempo passato. Maria pianse un paio di volte, non si sa bene perché dal momento che lo stringeva molto, abbracciata con le braccia e anche con le gambe tra le stelle e lo sgocciolio del capelvenere.
Cominciarono ad amare molto i loro odori e sapori. Spesso, d’estate, Maria aveva la pelle che sapeva di sale e Giovanni, dopo il bagno nel torrente aveva i capelli profumati di cioccolato. Molti erano gli odori e i sapori che piacevano uno all’altro come l’odore delle barene nella laguna di Venezia, il sapore del cocomero, più di tutto il spore del pane e quello delle patate fritte. Erano troppo giovani: non avevano ancora imparato ad amare l’odore delle erbe, la mentuccia, il rosmarino, la salvia, l’aglio, avrebbero cominciato ad amarli più tardi, in età matura. In quell’età cominciarono a mangiare più spesso pesce e a provare piacere nei mari profondi del sud dell’Italia.
Avevano molto il senso dell’onore di cui aveva parlato il padre di Giovanni il giorno del matrimonio: l’onore significava la fedeltà uno all’altro, il non dire mai nulla di sé che non fosse stato uno dei due e non ad altri. Per antica abitudine sapevano che l’onore non avrebbe permesso a nessuno di non rispettarli, ad entrambi per questo piaceva molto dormire insieme la notte nello stesso letto. Affondavano in un sonno profondo protetti dalla forza dell’onore fra i loro odori e sapori perché in quegli anni, e per educazione, non si lavavano enormemente come oggi, ma moderatamente, il “necessario”. Oggi si direbbe di loro che erano “sporchi”.
Passarono gli anni, erano sempre anni di gioventù e dunque era come se non passassero perché nulla cambiava in loro essendo profondamente radicati alla loro regione anche se avevano cominciato a viaggiare. Le altre regioni d’Italia erano un po’ come stati esteri, ma piano piano capirono che i cittadini di quegli stati esteri erano anche essi italiani e che tutti, ognuno in un modo diverso, erano come avvolti in un loro onore regionale. Spesso avevano momenti di silenzio entrambi, non sapevano cosa dirsi e Giovanni come un ragazzino con un amico prendeva la mano di Maria e con l’altra mano le batteva colpetti sul dorso. Questa era la “confidenza” così vicina e simile all’onore: capirono come era vero che la sola persona di cui potevano fidarsi era l’uno e l’altra. Non che avessero un’idea precisa dell’istituto della famiglia o del matrimonio così come si intende, avevano semplicemente la pratica della vita insieme e la sempre più grande coscienza che degli altri, italiani come loro, ci si poteva fidare, sì, abbastanza, ma non molto, meglio poco. Cosa significava “fidarsi”?
Non lo sapevano bene perché erano ancora giovani, e qualche volta erano tentati di “fidarsi” ma era una cosa vaga, l’opposto di un’altra cosa vaga che era il tradimento, per cui il rapporto con le altre persone, anche con i loro amici d’infanzia, era molto sincero ma nessuno dei due diceva tutto: bisognava tacere per vivere.
Ebbero un bambino che chiamarono Francesco. Erano “dotati” per vivere, avevano quel genio italiano, ma non di tutti gli italiani, di muoversi, di camminare e di sorridere che è come bagnato dal mare Mediterraneo. Il sole dell’Adriatico fa molto ma non è come il mare Mediterraneo nei corpi e nelle movenze delle persone veramente italiane. Questo dava loro un forte senso di familiarità, anche come fratello e sorella, e di sempre maggiore complicità. La complicità era dovuta a una grande naturalezza forse nata da matrimoni fra bisnonni ed avi ed è legata ai movimenti comuni che si fanno in gioventù nella stessa terra quando si mangia e si dorme vicini in casa e ad un’aria di famiglia che in quegli anni moltissimi italiani avevano.
Giovanni conservava nel corpo, come del resto Maria, i muscoli, i nervi, i sonni e la fame di un ragazzo, Francesco era come lui. Certe volte gli amici prendevano in giro Giovanni perché durante il lavoro si stringeva nel suo camice, seduto accanto ad uno al microscopio, gli appoggiava il capo su una spalla e dormiva. Aveva una testa piccola con molti capelli arruffati e così dormendo teneva le mani intrecciate in grembo. Era molto distratto, nuotava e sciava bene, ma di colpo si stancava, certe volte quando era distratto e mangiava alla mensa in distrazione, masticava come uno che non sente nessun sapore e teneva gli occhi fissi al pensiero, non dentro di sé, guardando e parlando col pensiero, ma come se il pensiero fosse una persona, seduta o lontana da lui, sola.
Non litigavano mai. Maria non ebbe mai un altro uomo e Giovanni non ebbe mai un’altra donna. Non ebbero mai questioni di gelosia in quanto si amavano in modo sempre diverso col passare del tempo e sempre pensando ognuno all’onore dell’altro. Giovanni ogni tanto si arrabbiava, allora diventava pallido, perdeva la voce e si picchiava la testa per non dare pugni in testa a Maria. Si arrabbiava perché Maria era permalosa di carattere, si incupiva, piangeva disperatamente con il moccio come i bambini.
Ebbero una bambina che chiamarono Silvia come la nonna di Giovanni, era nata con un leggero difetto all’anca per cui diventando grande zoppicava un po’, pochissimo. I genitori se ne crucciarono molto ma quando Silvia ebbe tredici anni e cominciò a mostrare tutta la sua bellezza tra russa e tartara, non ebbe più crucci. Quel lieve zoppicare quasi non si vedeva e dava a Silvia quello che moltissime altre donne non avevano.
Ormai non erano più giovani ma la loro pelle, la carne, la saliva e i capelli erano ancora abbastanza giovani. Giovanni era invecchiato nel volto, aveva dei capelli grigi, le borse sotto gli occhi e due pieghe dure ai lati del piccolo naso infantile. Maria non era ingrassata, ma aveva anche lei qualche capello grigio e i seni e la carne non erano più veramente quelli: non c’era più la durezza. Giovanni che li toccava sempre fin da ragazzo per scherzo e sul serio smise di farlo per discrezione. Maria capì questa discrezione ma il capirlo fu una cosa oscura e ogni tanto, guardandosi allo specchio e nel bagno, nuda, diceva tra sé a voce altra: “Sono vecchia”. E si copriva anche a se stessa, perché la gioventù se n’era andata.
Ogni estate andavano al mare e qualche volta facevano dei viaggi in Italia. Nella loro mente Capua veniva immediatamente prima di Porta Capuana perché videro entrambi i luoghi uno dopo l’altro: ricordavano Cuma e le zolfare. Quei viaggi in Italia rimasero ben netti nella loro mente anche se ogni anno che passava i loro sensi avevano sempre minor forza: gli odori dell’aria, il sapore dei cibi e le profondità dei mari erano ogni anno meno sorprendenti anche se più dolci al pensiero e al ricordo. Essi non lo sapevano ma una leggerissima stanchezza nei sensi, cioè nella vita, si era infiltrata nei loro corpi e nei loro pensieri. Passarono altri anni, rapidamente quanto lentamente passava un giorno della loro gioventù lontana, Silvia era molto amata, una delle donne più amate d’Italia e Francesco diventò dirigente sindacale di un partito politico da giovanissimo: era un idealista.
Un giorno Giovanni a un collega francese che si preoccupava delle sorti dell’Italia disse: “Tout se tient en Italie”.
“Sì, ma per quanto tempo?”
“Per sempre.”
Così dicendo (si era in un ristorante di piazza Santa Maria in Trastevere a Roma, tra luci, lampi e scintillii di oro) vide come illuminarsi davanti a sé l’intero territorio italiano e gli parve che chiese, torri, cupole, ruderi e forre, campagne e oliveti ventosi cucinassero al sole, circondati dal mare. L’omertà era un concetto difficile da spiegare a uno straniero e Giovanni lasciò perdere.
Giovanni e Maria invecchiarono di colpo ma, come sempre, per quella misericordiosa stanchezza che avevano entrambi ereditato dalle illusioni infinite della chiesa cattolica senza saperlo, nessuno dei due se ne accorse veramente. Nessuno dei due si accorse di avere già vissuto tutta la vita da qualche tempo ormai e non parve a loro di vedere i cieli di Roma al mattino, il pomeriggio al Lido di Venezia quando i bagnini cominciano ad avvolgere le tende per la notte, o le palme di agosto a piazza di Spagna, per le ultime volte. Maria andava a San Pietro. Non era mai stata in chiesa se non da ragazza ma ora le piaceva andare a San Pietro, senza pregare ma per guardare gli altari, l’arco della piazza, sentire l’odore dell’incenso e vedere il Papa dire Messa: il figlio la prendeva in giro e Maria rideva con gli occhi con gli stessi denti bianchi da negretta di quando era ragazza.
Maria si accorse un giorno di giugno che parlando perdeva le frasi che rimanevano nel pensiero e si esprimeva in modo confuso e spesso incomprensibile. Quando la udì dire quelle frasi senza senso Giovanni si fece molto serio e lo prese un dolore infinito perché capì che sarebbe morta. Infatti Maria morì e di lei non rimase nulla in casa.
Giovanni visse ancora undici anni: camminava molto e lavorò sempre, ma la cosa si era rotta e la vita continuò a passare anche dopo, dopo che morì Giovanni e nessuno vedeva più i due sposi da tanto tempo. Rimanevano però Silvia e Francesco che a loro volta avevano figli grandi. La figlia di Francesco si chiamava Maria, come la nonna, e come lei aveva piccole labbra color corallo e denti molto bianchi.
Salvatore Quasimodo (1901 - 1968) è stato un poeta italiano esponente della corrente dell'ermetismo; ha inoltre ricevuto il premio Nobel per la letteratura nel 1959. La poesia di Quasimodo rivela il suo carattere pensoso e umano pur giungendo a soluzioni originali e ricche sul piano artistico ed intellettuale. Il suo ermetismo si sviluppò in modo originale; Quasimodo adottava infatti un linguaggio scarno ma non privo di sfumature musicali e contraddistinto da una nota di tristezza.
Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera
Già la pioggia è con noi, scuote l'aria silenziosa. Le rondini sfiorano le acque spente presso i laghetti lombardi, volano come gabbiani sui piccoli pesci; il fieno odora oltre i recinti degli orti.
Ancora un anno è bruciato, senza un lamento, senza un grido levato a vincere d'improvviso un giorno.
Autunno mansueto, io mi posseggo e piego alle tue acque a bermi il cielo, fuga soave d'alberi e d'abissi.
Aspra pena del nascere mi trova a te congiunto; e in te mi schianto e risano:
povera cosa caduta che la terra raccoglie.
Il vento vacilla esaltato e porta foglie sugli alberi del Parco, l'erba è già intorno alle mura del Castello, i barconi di sabbia filano sul Naviglio Grande. Irritante, scardinato, è un giorno che torna dal gelo come un altro, procede, vuole. Ma ci sei tu e non hai limiti: violenta allora l'immobile morte e prepara il nostro letto di vivi.
Dove gli alberi ancora abbandonata più fanno la sera, come indolente è svanito l'ultimo tuo passo che appare appena il fiore sui tigli e insiste alla sua sorte.
Una ragione cerchi agli affetti, provi il silenzio nella tua vita.
Altra ventura a me rivela il tempo specchiato. Addolora come la morte, bellezza ormai in altri volti fulminea. Perduto ho ogni cosa innocente, anche in questa voce, superstite a imitare la gioia.
Finita è la notte e la luna si scioglie lenta nel sereno, tramonta nei canali.
È così vivo settembre in questa terra di pianura, i prati sono verdi come nelle valli del sud a primavera. Ho lasciato i compagni, ho nascosto il cuore dentro le vecchi mura, per restare solo a ricordarti.
Come sei più lontana della luna, ora che sale il giorno e sulle pietre bette il piede dei cavalli!
Sera: luce addolorata, pigre campane affondano. Non dirmi parole: in me tace amore di suoni, e l'ora è mia come nel tempo dei colloqui con l'aria e con le selve.
Sapori scendevano dai cieli dentro acque lunari, case dormivano sonno di montagne, o angeli fermava la neve sugli ontani, e stelle ai vetri velati come carte d'aquiloni.
Verde deriva d'isole, approdi di velieri, la ciurma che seguiva mari e nuvole in cantilena di remi e di cordami mi lasciava la preda: nuda e bianca, che a toccarla si udivano in segreto le voci dei fiumi e delle rocce.
Poi le terre posavano su fondali d'acquario, e ansia di noia e vita d'altri moti cadeva in assorti firmamenti.
Averti è sgomento che sazia d'ogni pianto, dolcezza che l'isole richiami.
Tu non m'aspetti più col cuor vile dell'orologio. Non mi importa se apri o fissi lo squallore: restano ore irte, brulle, con battito di foglie improvvise sui vetri della tua Finestra, alta su due strade di nuvole. Mi resta la lentezza di un sorriso, il cielo buio d'una veste, il velluto colore ruggine avvolto ai capelli e sciolto sulle spalle e quel tuo volto affondato in un'acqua appena mossa.
Colpi di foglie ruvide di giallo, uccelli di fuliggine. Altre foglie ora screpolano i rami e già scattano aggrovigliate: il falso e vero verde dell'aprile, quel ghigno scatenato del certo fiorire. E tu non fiorisci non metti giorni né sogni che salgano dal nostro al di là, non hai più i tuoi occhi infantili, non hai più mani tenere per cercare il mio viso che mi sfugge? resta il pudore di scrivere versi di diario o di gettare un urlo ai vuoti o nel cuore incredibile che lotta ancora con il suo tempo scosceso.
David Robert Jones nasce a
Brixton, Londra, l'8 gennaio 1947.
La madre, Margaret Mary
Burns, che ha già un figlio, Terry, dal primo matrimonio, lavora in
un cinema del quartiere. Il padre, Haywood Stenton Jones, da poco tornato
dal fronte, è impiegato.
Il fratello Terry, figlio di primo letto della
madre, soffre di schizofrenia e passerà lunghi anni in ospedale psichiatrico
dove morirà suicida nel 1985. "Mio fratello Terry ha
avuto una grandissima influenza sulla mia vita"confesserà David anni più tardi"mi ha fatto conoscere autori che certo non consigliavano a
scuola, come J. Kerouac, A. Ginsberg, E .E. Cummings,... e mi ha fatto
avvicinare al jazz e al rock'n'roll americani". All'evento Bowie
dedicherà nel 1993 la canzone Jump, They Say.
Nel 1957 la famiglia Jones si trasferisce nel quartiere periferico di
Bromley, dove David frequenta la Bromley Technical High School. Nel
1959 ottiene in regalo il suo primo sassofono e inizia a studiare musica. Nel
1962 in seguito ad un pugno violento dell'amico George Underwood, la
pupilla sinistra resta irreversibilmente lesa, accentuando così la particolarità
di uno sguardo singolare che fa sembrare apparentemente diverso il colore degli
occhi: uno azzurro e uno verde/marrone. Durante il 1962 David forma la sua prima
band, TheKonrads, in cui non canta ma suona il sax. Lo stesso
anno si diploma in arte e graphic design. Nel luglio 1963 viene assunto come
grafico presso la Design Group Limited, ma vi resterà per soli sei mesi. Alla
fine del '63 forma 'Davy Jones and the King Bees' con i quali registra,
in qualità di cantante, il primo 45giri, Liza Jane/Louie
Louie Go Home, rimasto quasi invenduto. Nel 1964 ai King Bees
succedono i Manish Boys con i quali incide il suo secondo 'quarantacinque
giri', I Pity The Fool/Take My Tip. Il 12
novembre di questo stesso anno la prima apparizione televisiva: un'intervista
alla BBC in cui David presenta l'Organizzazione, di cui è il fondatore, 'Per La
Prevenzione Delle Crudeltà Verso Gli Uomini Con I Capelli Lunghi'. Con i
Lower Third, nel 1965, registra il terzo 45giri: You've Got A Habit Of Leaving/Baby Loves That Way; un
altro insuccesso. E' alla fine di quest'anno che David, lasciata anche l'ultima
band, incontra Ken Pitt, il quale decide di occuparsi della sua carriera.
Pochi giorni prima del suo diciannovesimo compleanno, David Robert Jones
diventa David Bowie per distinguersi dall'allora più conosciuto Davy
Jones dei Monkees. Nel 1966 David con il suo nuovo gruppo, The Buzz,
firma con la Pye Records. A gennaio esce il primo 'singolo' con il nuovo nome:
Can't Help Thinking About Me/And I Say To
Myself. Nel gennaio 1967 i Buzz si sciolgono. A marzo dello stesso
anno Bowie firma con la Deram, nuova etichetta della Decca, e realizza Rubber Band, The Laughing
Gnome e più tardi Love You Till
Tuesday. Il 14 luglio 1967 avviene l'incontro con uno dei personaggi che più
hanno influenzato la sua vita e la sua carriera. Assistendo ad una
rappresentazione del mimo-ballerino Lindsay
Kemp, David scopre che l'accompagnamento musicale dello spettacolo è
uno dei suoi dischi. Conosciuto lo showman nei camerini, Bowie stringe con lui
un accordo: avrebbe scritto altra musica per la Lindsay
Kemp Company e in cambio Kemp gli avrebbe insegnato i misteri del
balletto e del mimo. "Diventare un allievo di Lindsay
Kemp è stato fondamentale; da lui ho imparato il linguaggio del corpo; ho
imparato a controllare ogni gesto, a caricare di intensità drammatica ogni
movimento; ho imparato insomma a stare su un palco". Nel dicembre di
quell'anno Bowie prende parte, in qualità di mimo e autore delle musiche, allo
spettacolo della Kemp Company 'Pierrot in
Turquoise' rappresentato al Oxford New Theatre. Il 2 giugno 1969
Bowie registra Space Oddity, ispirata al film
2001 Odissea Nello Spazio di Stanley Kubrick.
Quell'estate fonda il Beckenham Arts Lab, una
comunità per giovani artisti underground. Poco dopo, il 2 luglio, il mondo
intero segue col fiato sospeso la missione dell'Apollo 9 e lo sbarco del primo
uomo sulla Luna. Space Oddity, grazie alla sua
attualità, diventa la colonna sonora delle trasmissioni televisive britanniche
dedicate a quell'evento; in settembre è già al quinto posto nella classifica
inglese (nel 1975 rientrerà in classifica per arrivare al primo posto in
Inghilterra e al quindicesimo in USA). E' il primo scalino verso il successo.
Alla fine dello stesso anno esce il nuovo album intitolato David Bowie, che
passa quasi inosservato. Il 20 marzo 1970 Bowie sposa Angela Barnett. Celebre la sua dichiarazione: "Ho conosciuto Angie perché stavamo con lo stesso
ragazzo". Il matrimonio finirà dieci anni più tardi. Il 1970 è l'anno
della svolta nella carriera e nella vita di Bowie. Cruciale l'incontro
con Mick Ronson, chitarrista d'eccezione, che
porta David ad abbandonare i ritmi e gli arrangiamenti più 'dylaneggianti' in
favore di altri più 'duri', più rock. Inoltre è questo l'anno in cui Bowie,
mettendo a profitto le lezioni di Lindsay
Kemp, comincia a costruirsi un'immagine e a curarne gli aspetti
scenico-coreografici: accentua l'ambiguità sessuale della sua figura e fa
parlare di sé con una serie di atti provocatori. Nel 1971 esce il nuovo
LP, The Man Who Sold The World, la cui
copertina lo ritrae in abiti femminili, languidamente sdraiato su un divano e
con i lunghi capelli biondi sciolti sulle spalle. Negli USA la copertina
dell'album viene censurata e sostituita. L'effetto è quello desiderato: la
stampa parla di David Bowie. La critica accoglie bene la sua ultima fatica. La
RCA gli offre un nuovo contratto. Il 28 maggio 1971 nasce il figlio Duncan
Zowie Jones cui David dedica la canzone Kooks. [Il quotidiano inglese Sun pubblica una foto di
David e Angie con la didascalia: 'chi è la madre ?'.] Bowie inizia una breve
tournée promozionale che lo porta fino negli Stati Uniti dove incontra i
personaggi cult del circuito underground newyorkese: Lou Reed, Iggy Pop ed
Andy Warhol. Il 17 dicembre 1971 esce Hunky
Dory, acclamato da pubblico e critica. Ben tre le hit dell'album:
Changes, Oh! You Pretty
Things e Life On Mars?. Bowie
accompagna l'uscita del disco con roboanti e provocatorie affermazioni riguardo
alla sua ormai ostentata bisessualità. Nel giugno 1972 viene
pubblicato il disco che consacrerà definitivamente David Bowie rockstar
internazionale: The Rise And Fall Of Ziggy Stardust And
The Spiders From Mars. L'album scala le classifiche. La critica grida
al capolavoro. La strategia della provocazione continua. Bowie stesso diventa
quel Ziggy Stardust di cui il disco narra le
gesta: in bilico tra erotismo e fantascienza Ziggy, alieno androgino e profeta
del rock, fa la sua grande apparizione sul palco del Royal Festival Hall
di Londra l'8 luglio: coi capelli arancione, un taglio pre-punk, sfacciatamente
truccato e indossando improbabili abiti da lui stesso confezionati Bowie/Ziggy
infiamma gli animi dei fans con brani suggestivi come l'indimenticabile Starman, la struggente Rock'n'Roll Suicide o la bellissima Moonage Daydream. Lo spettacolo è una formidabile
combinazione di musica e teatro, in cui si alternano giochi di luci e
performances mimiche. Il Melody Maker titola: 'E' nata
una stella' . Nel giro di pochi mesi l'oltraggioso Ziggy Stardust è una leggenda del pop. I biglietti dei
suoi concerti si esauriscono in poche ore. Bowie è assediato dai fans. Nel
gennaio del 1973 parte in tournée alla conquista della puritana America. Poi il
Giappone e l'Europa. E' il trionfo. Lo stesso anno Bowie produce e cura Transformer di Lou Reed,
Raw Power di Iggy Pop e scrive All The
Young Dudes per i Mott the Hoople (loro unica hit). Esce anche
il suo nuovo album, Aladdin Sane (da leggere
'A Lad Insane', 'un ragazzo pazzo'), che resta nelle chart inglesi per ben 72
settimane. Questo disco segna il nuovo ma ingestibile successo dell'istrionico
Bowie. Infatti, soffocato dall'ormai 'preponderante personalità' delle sue
creature, Bowie decide il ritiro dalle scene e la fine: il concerto d'addio di
Ziggy Stardust si svolge all'Hammersmith Odeon il 3 luglio 1973.
Nell'ottobre 1973 viene pubblicato il suo nuovo album Pin Ups, raccolta di cover degli anni Sessanta
(diventano così cinque gli LP di Bowie presenti contemporaneamente nelle
classifiche). Nel dicembre '73 riceve il premio come 'musicista rock più
popolare' e quello per 'la donna peggio vestita'. Agli inizi del 1974 una
nuova metamorfosi. L'occasione è la realizzazione del nuovo disco Diamond Dogs in cui Bowie impersona un diverso
personaggio, un essere mutante dal corpo ibrido (metà uomo e metà cane come
ritratto sulla copertina), ispirato dal libro di Burroughs 'Ragazzi Selvaggi' e da '1984' di Orwell. Ma anche quest'immagine è
destinata a cambiare; infatti Bowie, alla ricerca di una nuova dimensione
artistica, abbandona le paillettes e le zeppe per adottare un look più
funky/soul, fatto di aderenti completi dandy, e un trucco più lieve e quasi
tenebroso. Per il Diamond Dogs Tour chiede a
Jules Fisher (già coreografo di Lenny e
Hair) di curare la scenografia: il risultato è
uno scenario apocalittico, composto di torri ed edifici fatiscenti, in cui la
band si fonde e scompare mentre Bowie sovrasta teatralmente il pubblico cantando
dall'alto di una gru. Durante lo show, aiutato da due ballerini, Bowie
accompagna le canzoni con trucchi scenici ed espressioni mimiche, recita, cambia
costume diverse volte: boxeur per Panic In
Detroit, attore shakespeariano con teschio in mano per Cracked Actor,... Ad ottobre Diamond Dogs riceve il 'disco d'oro' per l'alto numero
di copie vendute. Nel marzo del 1975 l'uscita del
nuovo LP, Young Americans, suscita clamore per
il radicale cambiamento del genere compositivo: infatti l'album è imperniato su
sonorità nere, soul e disco. Il singolo Fame,
frutto della collaborazione con John Lennon, raggiunge il primo posto
nelle chart americane. L'album fa ottenere a Bowie il suo quinto 'disco d'oro'.
Lo stesso anno viene contattato dal regista Nicolas Roegche gli offre la parte del protagonista nel film 'L' uomo che cadde sulla Terra', tratto da un romanzo di
fantascienza di Walter Tevis. Bowie interpreta Thomas Jerome
Newton, un alieno che, per salvare il proprio pianeta agonizzante sotto la
morsa della siccità, giunge sulla Terra dove, rimasto vittima della corruzione
dell'uomo, sarà costretto a restare. Il film ottiene un grande successo e
l'interpretazione di Bowie viene applaudita dal pubblico e dalla critica
specializzata. Nei mesi successivi Bowie fonda una sua casa di produzione, la
Bewley Brothers, e viene contattato da altri importanti registri:
Bergman, Antonioni, Fassbinder. E' l'inizio di una nuova
carriera. Nel 1976, in concomitanza con l'uscita del film, appare sul mercato
il nuovo ed emblematico album Station To
Station, che preannuncia la nascita di quello che per quasi vent'anni
sarebbe stato l'ultimo dei 'personaggi' di David Bowie: The Thin White
Duke. Il Duca Bianco, altezzoso e glaciale eroe in un mondo cupo e senza
sentimenti, è forse quello che potrebbe essere definito il più simpatetico dei
personaggi di Bowie. Infatti l'album, con le sue atmosfere cupe, prodotte dai
suoni metallici ed elettronici, ben riflette lo stato d'animo di un Bowie
angosciato dal futuro, in precario equilibrio emotivo e distrutto dalla cocaina.
La nuova immagine è sobria ed elegante: capelli corti pettinati indietro,
camicia bianca, gilet nero. La scena è scarna: sul palco solo Bowie e la band e,
a sottolineare l'ambiente surrealista, viene proiettato, durante i concerti, il
film di Bunuel e Dalì, 'Le Chien
Andalou'. Il disco è ai primi posti delle classifiche mondiali.
"E' stato un periodo terribilmente drammatico"
dichiarerà qualche tempo dopo "Ero in uno stato
disastroso. A Los Angeles, dove vivevo, ero caduto nella trappola di riferirmi
costantemente al rock. Era incestuoso: mi ero messo i paraocchi nei confronti di
tutte le altre possibilità musicali e artistiche. Avevo bisogno di cambiare
vita." Nel 1977 Bowie si trasferisce
nella romantica Berlino. Lì registra l'album di Iggy PopThe Idiot e inizia a lavorare, a fianco dell'amico
Brian Eno, al suo nuovo LP, Low.
Quest'album rappresenta una svolta decisiva nella vita di Bowie: "Ero stufo di fare il 'pagliaccio' negli USA, avevo bisogno di un
nuovo linguaggio per la mia nuova vita. Low è un disco terribilmente
introspettivo, in cui esprimo me stesso e le mie reazioni al suggestivo mondo
dell'Est."Nell'autunno di quello
stesso 1977 Bowie co-scrive e registra Lust For
Life di Iggy Pop; in quest'occasione incontra i fratelli
Sales, membri della band di Iggy, con i quali dieci anni più tardi
formerà i Tin Machine. In ottobre il nuovo album: "Heroes", anch'esso scritto in collaborazione con
Eno e con la straordinaria partecipazione di Robert Fripp,
chitarrista e fondatore del gruppo d'avanguardia King Crimson. "Heroes", naturale seguito di Low, è forse l'album più maturo e sofisticato di Bowie.
Le atmosfere create dai sintetizzatori restano tetre, ma la potenza della voce e
lo stile dei testi preannunciano l'avvenuta rinascita e il ritrovato equilibrio
di Bowie. Il Melody Maker decreta "Heroes"'Album dell'Anno'. Durante i primi mesi
del 1978 Bowie incide, con la Philadelphia Orchestra, una nuova versione
di Pierino e il Lupo di Prokofiev, in
qualità di narratore. A marzo inizia le riprese del suo secondo lungometraggio,
'Just A Gigolò', per la regia di David
Hemmings e con Kim Novak e Marlene Dietrich. Nel maggio
1979 esce Lodger, ultimo elemento della
trilogia concepita con Brian Eno. Dai due anni di isolamento berlinese
Bowie esce trasformato, sia come uomo che come artista: "Mi sentivo decisamente meglio, più sereno e produttivo: passavo i
giorni a leggere, scrivere e dipingere. Mi piacerebbe essere conosciuto come
pittore il giorno in cui avrò l'ardire di mostrare le mie
tele". Scary Monsters (And Super Creeps)
segna il definitivo addio a Berlino. Registrato a New York l'album
esce nel 1980 e raggiunge il primo posto delle chart inglesi. Il singolo Ashes To Ashes riceverà il premio per il migliore
videoclip. Lo stesso anno Jack Hofsiss offre a Bowie la parte del
protagonista nella rappresentazione teatrale di 'Elephant
Man'. La prima ha luogo a Denver il 29 luglio 1980 e riscuote un
grande successo. La stampa giudica straordinaria l'interpretazione di Bowie.
Dopo tre settimane di repliche, con il tutto esaurito, al Blackstone Theatre di
Chicago, finalmente, il 23 settembre, lo spettacolo debutta a Broadway; tra il
pubblico, ad applaudirlo, ci sono Christopher Isherwood, David Hockney, Andy
Warhol. Lo spettacolo resta in cartellone al Booth Theatre fino al 3
gennaio. Meno di un mese più tardi Bowie volerà a Londra per ricevere l'Award
come migliore cantante dell'anno. Il Melody Maker lo dichiara 'artista più
influente del decennio'. Alla fine del 1981 Bowie scrive e registra con i
Queen la celeberrima Under Pressure (UK
Number 1). Nell'agosto recita come protagonista nella rappresentazione teatrale
del 'Baal' di Bertold Brecht, messo in
scena da Louis Marks per la BBC. Dopo una apparizione nel film 'Christiana F., noi i ragazzi dello zoo di Berlino',
di cui firma la colonna sonora, nel marzo 1982 Bowie inizia le riprese del suo
terzo film: 'Myriam si sveglia a mezzanotte' ('The
Hunger'), in cui recita, diretto da Tony Scott, al fianco di
Catherine Deneuve e Susan Sarandon. Nell'autunno dello stesso anno
vola a Java per raggiungere il regista Nagisa Oshima e iniziare, al
fianco di Ryuichi Sakamoto le riprese di 'Furyo' ('Merry Christmas Mr.
Lawrence'), importante film di riflessione sull'incontro tra le
culture Occidentale ed Orientale. Nel gennaio del 1982 Bowie firma
un nuovo contratto con la EMI e, pochi mesi più tardi, esce Let's Dance. Il disco rappresenta il suo più grande
successo commerciale (198 settimane presente nelle chart; il disco più venduto
della nuova etichetta dai tempi di Sergent Pepper dei Beatles). L'album segna un
ritorno al rock'n'roll e al funky. I ritmi soft e dance seducono il grande
pubblico. Oltre al singolo Let's Dance, anche
China Girl e Modern
Love diventano importanti hits. Il Serious
Moonlight Tour porta Bowie in trionfo per tutto il mondo. "Per la prima volta mi trovavo di fronte ad un enorme pubblico che
non era il mio, che non mi conosceva come artista. Non sapevo come comportarmi,
così ho messo da parte la sperimentazione e mi sono concentrato sul lato più
propriamente commerciale". Nel 1984 viene pubblicato Tonight, album che ben interpreta questo nuovo
spirito di Bowie, e che infatti raggiunge il primo posto delle chart inglesi.
(il singolo Tonight, scritto con Iggy
Pop, è interpretato con Tina Turner). L'uscita del singolo Blue Jean viene accompagnata da un videoclip di oltre
venti minuti in cui Bowie interpreta un doppio ruolo di cantante e spettatore.
Nell'estate del 1985 Bowie partecipa al Live
Aid, lo straordinario concerto organizzato da Bob Geldof per
la fame nel mondo, che vede riunite tutte le più grandi rockstar. Per
l'occasione realizza anche il videoclip di Dancing In The
Street in coppia con Mick Jagger. Sempre nel 1985 interpreta
un piccolo ruolo nel film 'Tutto in una notte'
di John Landis. L'inizio del 1986 vede Bowie impegnato nelle riprese del
film musicale 'Absolute Beginners', per il
quale compone l'omonima canzone. La regia è di Julian Temple. Bowie
interpretanel film anche
Volare di Domenico Modugno. Lo stesso anno gira 'Labyrinth', di Jim Hanson. Bowie scrive anche la
colonna sonora del film; un'avventura fantastica in cui interpreta il ruolo del
malvagio Jareth, re di gnomi e folletti.
Il
Glass Spider Tour, con cui Bowie promuove il
suo nuovo album, Never Let Me Down, nel 1987,
è senza dubbio la sua tournée di maggior successo commerciale: più di due
milioni e mezzo di persone lo hanno acclamato quell'anno negli stadi di tutto il
mondo. Alla fine del tour (che per la prima volta tocca anche l'Italia) Bowie
conosce Reeves Gabrels, suo futuro
chitarrista. "Non sapevo più cosa stessi facendo;
inebriato dal successo avevo perso il mio naturale entusiasmo per le cose.
Credevo di non avere più niente da dire e pensavo solo a guadagnare il più
possibile; temevo di essere vicino alla fine. L'incontro con Reeves mi ha fatto
capire che non potevo continuare così; è stato lui a farmi rendere conto di
tutto questo." Nel 1988 interpreta il ruolo di Ponzio Pilato nel
controverso film di Scorsese 'L'ultima tentazione
di Cristo'. Nel 1989 la rinascita creativa e artistica di David
Bowie: deciso ad abbandonare la filosofia del 'successo facile' forma, insieme a
Reeves Gabrels e ai fratelli Tony e Hunt Sales, i
Tin Machine, una band con cui tornare a
scrivere musica rock in vecchio stile ed in cui scomparire: "Non voglio più essere David Bowie, voglio diventare solo il
cantante dei Tin Machine". Il primo album, Tin
Machine, con le sue sonorità hard rock, torna a sconcertare la
critica e ad incuriosire il pubblico. Nel 1990, con il Sound&Vision Tour, Bowie dà un addio (sebbene non
definitivo) ai suoi vecchi successi: "Voglio che la gente
venga ai miei concerti per quello che scrivo oggi, non per ciò che ho scritto
vent'anni fa; canzoni come Rebel Rebel o Boys Keep Swinging non mi
appartengono né stimolano più. " Dopo la pubblicazione del secondo
LP, Tin Machine II, inizia un breve tour
mondiale, questa volta in teatri e piccoli locali: "Avevo
bisogno di stabilire un diverso rapporto con l'audience, più stretto, più
vero." Nel 1991 gira il film 'The Linguini
Incident', con Rosanna Arquette; l'anno seguente interpreta
una piccola parte in 'Twin Peaks, fuoco cammina con
me' di David Lynch. Il 20 aprile 1992 partecipa, cantando
in coppia con Annie Lennox, al Freddy Mercury
Tribute, svoltosi al Wembley Stadium: il concerto è seguito da oltre
un miliardo di telespettatori. Il 6 giugno 1992 a Firenze, Bowie sposa
Iman, top model somala, con cui si stabilisce in Svizzera. In Black Tie White Noise, del '93, suo primo album da
solista in sei anni, Bowie sintetizza le emozioni e le idee legate al suo
matrimonio: la strumentale The Wedding,
originale colonna sonora della cerimonia, è il risultato di un elegante mix tra
le sonorità proprie dei due riti, quello protestante e quello musulmano; la
title track Black Tie White Noise, in duetto
con Al B. Sure, è dedicata alla sommossa del ghetto nero di Los Angeles.
L'album, che vede la collaborazione del trombettista jazz Lester Bowie, giunge in vetta alle chart inglesi. Nel
novembre 1993 Bowie incide The Buddha Of
Suburbia; l'album verrà usato come colonna sonora dell'omonimo film
per la TV, tratto dal romanzo del giovane scrittore anglo-pakistano Hanif
Kureishi. Nel marzo del 1994 inizia una collaborazione come editorialista
per la pubblicazione trimestrale Modern Painters. Tra il settembre e
l'ottobre di quell'anno Bowie collabora con Brian Eno nell'allestimento
della mostra per la raccolta di fondi: 'War Child: Little
Pieces From Big Stars' presso la Flowers East Gallery, London Fields.
Tra gli espositori vi sono anche altri nomi di spicco del mondo della musica:
Paul McCartney, Bono, Pete Townshend e Charlie Watts. Il 18 aprile 1995
Bowie inaugura alla Cork Street Gallery di Londra la prima mostra dei suoi
lavori: dipinti, sculture e due disegni per carta da parati da lui preparati
per Laura Ashley. Nel giugno inizia le riprese del film 'Basquiat', opera prima del pittore Julian
Schnabel, in cui Bowie interpreta Andy Warhol. A settembre
intraprende l'Outside World Tour, per
promuovere il suo nuovo album, ma il disco uscirà solo qualche mese più tardi.
1.Outside è il primo di tre concept album che
Bowie dovrebbe comporre con Brian Eno . In questo album Bowie torna a
lavorare su dei personaggi di cui il disco racconta le gesta, ben sette, tutti
interpretati dallo stesso Bowie. All'album è allegato 'Il diario di Nathan
Adler' scritto sempre da Bowie con la tecnica dei collages letterari di
Burroughs, in cui viene presentato il filo conduttore di Outside: "le investigazioni del detective Nathan Adler, della sezione Crimini Artistici, su
alcuni assassinii rituali artistici, scippi concettuali e altri misfatti",
ambientati in un'ipotetica società di fine millennio. Si può dire che l'album
rappresenti una matura rielaborazione di temi e tecniche espressive propri del
Bowie degli anni Settanta. Il disco ottiene un buon successo di pubblico ed
ottime recensioni della critica. L'8 gennaio 1997 David Bowie
compie cinquant'anni. Per l'occasione organizza un concerto al Madison Square
Garden di New York; sul palco, accanto a lui, artisti del calibro di Lou
Reed, Frank Black, Robert Smith, Billy Corgan, i Foo Fighters e i Sonic
Youth. Lo stesso giorno, per promuovere l'uscita del suo ultimo lavoro,
Earthling, diffonde in esclusiva via Internet
il singolo, Telling Lies. Nel nuovo album il
rock si mescola ai ritmi jungle e drum'n'bass, esprimendo una grande energia.
Nel febbraio 1997 Bowie si quota in borsa: 'Bowie Bonds' si chiamano i titoli da
lui emessi; a garanzia dell'investimento le royalties che Bowie riceve per i
dischi incisi fino al 1993 (la cui vendita è stimata in oltre un milione di
copie l'anno). L'affare è stato un successo, le azioni sono andate a ruba.
Novanta miliardi di lire è la cifra che l'artista ha ricavato in poche ore.
"Questa operazione mi ha permesso di assicurarmi i fondi
per i miei progetti futuri, senza essere costretto a perdere i diritti sui miei
lavori". Nel giugno di quest'anno Bowie incide in cinese mandarino il
brano Seven Years In Tibet, tratto da Earthling. A Hong Kong la canzone si assesta al primo
posto della classifica; è la prima volta per una star occidentale. Nel
settembre 1998 David Bowie lancia BowieNet, il primo ISP di una rockstar a
diventare reale fulcro di una comunità virtuale. Nel settembre del 1999
esce il nuovo album Hours, in cui David sembra
ritornare alle atmosfere dei suoi primi album e inizia un breve minitour
promozionale che include anche Milano e alcune trasmissioni televisive italiane.
Il 15 agosto 2000 nasce Alexandria Zahra Jones, prima figlia dal suo
matrimonio con Iman. Il 2000 segna la rinnovata collaborazione con il
chitarrista Earl Slick, che aveva già lavorato con Bowie negli anni
settanta e durante il Serious Moonlight tour. Nel settembre 2000 vengono
finalmente aperti gli archivi delle registrazioni radiofoniche del periodo di
Ziggy Stardust e raccolti nel doppio cd Bowie at Beeb. Poi Bowie scioglie
il proprio contratto con la Virgin Records e nel dicembre 2001 fonda la
sua etichetta, la Iso Records. E' un periodo di rinnovata attività,
finalmente libero dalle restrizioni che la precedente casa discografica gli
aveva imposto. Ritorna anche Tony Visconti, che aveva prodotto forse gli
album migliori di David. Nel giugno del 2002 esce l'album Heathen e
prende il via un tour che tocca gli Stati Uniti e l'Europa. Il 2003 segna
l'uscita del'album Reality e l'inizio di un grande tour di più di cento
date, che tocca, con un incredibile successo di pubblico e di critica, l'Europa,
gli Stati Uniti e, dopo tanti anni, il Giappone e l'Australia. L'album viene
presentato l'8 settembre 2003 in diretta via satellite nelle più importanti sale
cinematografiche del mondo. Nel giugno 2004, dopo piu di cento spettacoli,
durante la data di Praga, purtroppo David Bowie viene colpito da un forte dolore
alla spalla, che lo costringe a interrompere lo show. Un altra data ancora, ma
il problema di salute gli impone di annullare tutte le date estive del tour
programmate. David Bowie viene ricoverato all'ospedale di Amburgo per un
problema cardiocircolatorio, che viene risolto con l'applicazione di una
angioplastica. Dopo qualche giorno di degenza ospedaliera, David rientra a New
York con la sua famiglia. Nelle prime interviste fatte subito dopo l'intervento,
David parla già un nuovo album e di un nuovo tour nel 2005.
Ci piace
concludere questa breve biografia con una dichiarazione che Bowie fece alla fine
del concerto celebrativo dei sui primi cinquant'anni: "A
tutti quelli che mi hanno seguito in questi anni e a quelli che hanno scoperto
la mia musica solo oggi.... grazie; io non so dirvi cosa farò o in che direzione
mi muoverò, ma prometto di non annoiarvi".