F.I.V.R.E. (Fabbrica Italiana Valvole
Radioelettriche).
F.I.V.R.E. produceva, nel 1935, oltre 600.000 valvole all'anno e nel 1936 ben 80.000 al mese. Questo successo (anche in qualità) permise la fornitura anche ad altri costruttori italiani di radio, riducendo le importazioni. La concorrenza internazionale cerco di arginare il successo contingentando la fornitura delle materie prime per la produzione delle valvole, il che costrinse la F.I.V.R.E. a ricorrere all'autarchia, per altro ben vista dal regime in quel periodo storico, ed ad autocostruirsi i macchinari di produzione con soluzioni innovative ed originali. Un secondo stabilimento di produzione di valvole trasmittenti fu aperto a Firenze nel 1938/39 che negli anni '50 produrrà anche cinescopi per televisori. Gli avvenimenti che seguirono portarono prima alla creazione di una nuova società (VALFIVRE) e quindi alla progressiva chiusura dell'attività.
Nel 1932 i fratelli Quintavalle (dei tre, l'ing Umberto
Quintavalle era il direttore operativo della Radiomarelli) costituirono, a
Pavia, la F.I.V.R.E. creando così un importante vantaggio
competitivo per la Radiomarelli. La produzione fu su licenza R.C.A. Radiotron,
inizialmente usando macchinari di produzione americana. Esisteva anche un
accordo commerciale con la Tungsram per le valvole europee.
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F.I.V.R.E. produceva, nel 1935, oltre 600.000 valvole all'anno e nel 1936 ben 80.000 al mese. Questo successo (anche in qualità) permise la fornitura anche ad altri costruttori italiani di radio, riducendo le importazioni. La concorrenza internazionale cerco di arginare il successo contingentando la fornitura delle materie prime per la produzione delle valvole, il che costrinse la F.I.V.R.E. a ricorrere all'autarchia, per altro ben vista dal regime in quel periodo storico, ed ad autocostruirsi i macchinari di produzione con soluzioni innovative ed originali. Un secondo stabilimento di produzione di valvole trasmittenti fu aperto a Firenze nel 1938/39 che negli anni '50 produrrà anche cinescopi per televisori. Gli avvenimenti che seguirono portarono prima alla creazione di una nuova società (VALFIVRE) e quindi alla progressiva chiusura dell'attività.